Laboratorio sulla carta

lunedì 2 giugno 2014

Ricordi di un'eterna aspirante giornalista - Parte seconda


Non amando particolarmente lo sport il direttore della rivista mi concesse di scrivere prevalentemente d’altro, infatti mi si affacciano alla memoria le interviste fatte ad artisti passati a suonare in zona. I Pooh, i New Trolls, Ron… articoli su emergenti gruppi teatrali e musicali e qualche pezzo ironico tra i quali ricordo, con particolare simpatia, uno dove asserivo di aver arredato un’originale casa con i materiali trovati nelle discariche abusive sul bordo delle strade di Origgio.
Non c’era internet, tutto era cartaceo… ore e ore a sbobinare i nastri delle interviste battendo il tutto con la mia fedele macchina elettrica che aveva persino il nastro per poter cancellare qualche parola o qualche riga. Credo di aver consumato molti più nastri per cancellare che nastri inchiostrati. Una volta finito lo sbobinamento iniziavo a redigere l’articolo stando ben attenta a non superare le cartelle assegnate. Cosa difficilissima per una come me che solo molto più avanti negli anni ha scoperto il dono della sintesi. Non esistevano né le macchine fotografiche digitali né i selfie e tantomeno photoshop, quindi la maggior parte delle foto erano tutt’altro che perfette e spesso si preferiva evitarne la pubblicazione.
Non esistevano i cellulari e le mail, al massimo ci si poteva affidare ai fax, ma per parlarsi ci si vedeva di persona o ci si dava degli appuntamenti telefonici. Non c’erano videoconferenze con skype, ma si facevano interminabili riunioni a chiusura di giornale. Non è mai successo che non fosse pubblicato qualche articolo. Esistevano dei veri rapporti umani, nessuno di noi era solo una foto o un nome con cui confrontarsi sul faccialibro.
Ovviamente non è sempre vero che “si stava meglio quando si stava peggio” eppure credo che SPORTISSIMO fosse un’oasi felice per tutti quanti, è stato un periodo di grande creatività ed entusiasmo per tutti i collaboratori.
Poi una nuvola nera ci avvolse. Il direttore decise di lasciarci. Fu una disgrazia che ci travolse inaspettatamente, da quel momento è come se si fosse rotto il filo che ci aveva unito in quei mesi di attività. Cambiò qualcosa. Si ruppe il giocattolo. SPORTISSIMO per varie motivazioni non continuò e ognuno di noi andò per la sua strada.
Ma le strade per fortuna succede che si incrocino di nuovo e dopo 23 anni, grazie a Facebook ho ritrovato Rossella Calvi che mi ha proposto di aprire la preziosa scatola di ricordi che si chiama SPORTISSIMO e vedere cosa c’è dentro. Complice il mio fortuito passaggio davanti alla casa misteriosa di qualche giorno fa e l’incontro, sempre grazie a Facebook, con Massimiliano Boetti, un altro sensibile e dotato componente della redazione, ho come l’impressione di essere salita sulla macchina del tempo e di essere tornata indietro a quel periodo, ma la sensazione è strana e molto forte. Come se quelle ceneri stiano ardendo nel profondo e sia pronta a rinascere una Fenice. Credo che qualche cosa di bello stia per succedere, se così fosse, mi aspettano tempi di rinnovato entusiasmo e lavoro e con loro ritorna la mia mai sopita velleità da giornalista!
Grazia Cominato
 
ph copertina Sportissimo n°0 Maggio 1988

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