Laboratorio sulla carta

venerdì 11 marzo 2011

Ritratti - Giorgio Carpintieri - Inchiostri e acquarelli


Vi segnalo questa mostra di Giorgio Carpintieri. Potrete partecipare all'inaugurazione alle ore 18 del 18 marzo 2011. L'esposizione sarà visitabile sino al 4 aprile 2011. Dal lunedì al sabato, dalle ore 16.30 alle 20 - Via Vigevano, 15 - 20144 Milano - Cellulare: 331.593.7656

E adesso vi lascio alle parole di chi Giorgio lo ha 'raccontato' meglio di come io potrei mai fare...

IL FANTASTICO CHE ABITA DENTRO DI NOI
Milanese di adozione ma siciliano di nascita, con esperienze artistiche maturate in varie parti del nord-Europa, Giorgio Carpintieri si definisce un artista inquieto. La sua ricerca lo porta
ad indagare nel mondo del fantastico attraverso molteplici forme.
Visitare il suo studio è un’esperienza emozionante: si ha l’impressione che il tempo abbia rallentato la sua corsa e le sue opere ci catturano. La nostra coscienza distratta ha un sussulto. La visita diventa un incontro tra la sua poetica, la sua visione del mondo e le nostre corrispondenze interiori. L’indagine di Giorgio Carpintieri proietta le nostre emozioni, sogni
e paure in una dimensione senza tempo. Anche i suoi disegni hanno immediatamente questa doppia
funzione: sono un territorio da esplorare e anche uno svelamento interiore.
Tutto sembra essere uno specchio e tutto ci conduce, sottilmente e con discrezione, in una terra, quello del fantastico, che di sicuro è in parte anche la nostra.
Anna Spissu

“...Oltre al saper dipingere coerentemente e consapevolmente, che è già un gran fatto, in Carpintieri mi pare di trovare una peculiare qualità (che è poi la ragione per cui scrivo questa nota, da non addetto ai lavori quale sono): ed è la polemica, la rabbia, l’inadattabilità sentimentale e morale alla realtà nella quale vive, nella quale ha scelto di vivere.
E in ciò è forse da ricercare il senso - non dichiarato, non esteriormente ravvisabile - del suo essere siciliano. Perché alla “memoria siciliana”, per usare la giusta espressione di Renata
Usiglio, succede in Carpintieri - ma senza alcun salto, in un naturale processo di acquisizione - un rapporto, forse più esatto darebbe dire un urto, con la realtà che noi siciliani diciamo (in un significato abbastanza complesso e polivalente) “continentale”: e in questa realtà
sa cogliere, dalla sua condizione di emigrato, con acutezza, con ironia, con pena, le contraddizioni.
Più precisamente, con più precisa allusione a un grande precedente: le disparates”.
Leonardo Sciascia

Questo che sta facendo Carpintieri non ha nulla di nostalgico, di vernacolare.
Mi sembra invece un’analisi filologica, etimologica del proprio paesaggio fantastico ed esistenziale. E la filologia, l’etimologia, si sa, rimangono ancora gli strumenti migliori
quando si vuole recuperare il senso autentico delle cose e di se stessi nella babele cacofonica dei linguaggi.
Ferdinando Scianna

Nei disegni di Carpintieri c’è un risultato di “satira scanzonata che morde e graffia all’improvviso”. Questa qualità si conferma e si approfondisce anche nei disegni esposti in questa mostra. Vi si ricompone e vi si legge infatti, con moltiplicato piacere dello sguardo e dell’intelligenza, una arguta e acuta riflessione sul caotico grottesco sovrapporsi di
finzioni e di maquillage cui ogni giorno si ricorre.
Pier Angelo Garella

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