Pubblico questo tenerissimo fiore che mi ha regalato l'amica Mariuccia, una signora d'altri tempi, sensibile, gentile e delicata. Sì, delicata come lo sono i suoi pensieri...
Laboratorio sulla carta
martedì 29 luglio 2014
lunedì 28 luglio 2014
Non tutti i bambini sono felici - Letterina ricevuta da zia Amaranta
Triste letterina ha ricevuto oggi la Zia
Da un luogo dove non regna molta allegria
Se c’è guerra c’è poco da sorridere
In tranquillità è impossibile vivere.
Di provar paura e odio a nessun bambino piace
Vorrebbero poter giocare tra loro in santa pace
Gli intrighi dei grandi ai bambini non suscitano interesse
Hanno bisogno d’amore non di false promesse
Se con gli occhi dell’innocenza a veder le cose potessimo tutti tornare
Rispetto e comprensione per gli altri riusciremmo ai bimbi insegnare
Veder il mondo con gli occhi di un bambino sarebbe un aiuto sicuro
Per assicurare al mondo un pacifico ed evoluto futuro.
Shalom Zia Amaranta, mi chiamo David sono ebreo e vivo in Israele, la mia amica si chiama Fatima ed è palestinese.
Io vivevo in Grecia a Patrasso, vicino al mare, andavo tutti i giorni alla spiaggia con i miei amici a giocare e a raccogliere conchiglie, ero molto felice. Un giorno i miei genitori mi hanno detto che tutta la nostra comunità ebrea era stata richiamata in patria. E’ stata una sorpresa perché pensavo che la mia patria fosse la terra dove sono nato e cresciuto, così abbiamo dovuto preparare tutti i bagagli. La sera prima di partire, affacciato alla finestra della mia camera, da dove si vedeva il mare, cercavo di imprimere nella mia mente quel meraviglioso paesaggio. I miei genitori mi avevano detto che anche in Israele avrei trovato il mare quindi sognavo le mie future amicizie con le quali fare interminabili bagni tra onde sconosciute. Invece è da quando sono arrivato che ho tanta paura e non ho per niente voglia di correre in spiaggia. La casa dove abito adesso è circondata da filo spinato, mi hanno detto che prima era la casa di un palestinese e non capisco perché adesso ci abitiamo noi. Da qui vedo un cortile dove gioca la mia amica Fatima con i suoi fratelli. Mi sembrano bambini simpatici, ma tristi come me. L’unica differenza è che io ho l’acqua corrente ed ho le scarpe ai piedi, invece loro giocano a piedi nudi tra la polvere e le macerie. Sì, Zia Amaranta, perché la loro casa è stata bombardata e durante il bombardamento sono morte tante persone sia israeliane che palestinesi. Noi bambini non capiamo il perché, io sarei voluto rimanere in Grecia così sarei stato più felice e non avremmo rubato la casa a nessuno.Fatima mi piace molto, ha lunghi capelli neri e due occhi scuri come la notte, quando sono grande mi piacerebbe sposarla, ma i miei genitori mi sgridano tutte le volte che parlo di lei. Dicono che non posso avere lei e i suoi fratelli come amici, ma io spesso di nascosto passo loro un po’ della mia merenda e quelle poche volte che vado alla spiaggia, quando non ci vede nessuno, giochiamo a chi tira più lontano i sassi nel mare. Zia Amaranta, ti svelo un segreto: ho deciso che da grande rapisco Fatima e scappiamo a Patrasso, dove abitavo prima. Sono quasi sicuro che Fatima sia d’accordo perché quando mi vede sorride sempre quindi vuol dire che mi vuole un po’ di bene anche se io sono ebreo e lei è palestinese.
David
(a cura di Grazia Cominato)
venerdì 11 luglio 2014
giovedì 10 luglio 2014
Iscriviti a:
Post (Atom)