Repubblica di che?
Repubblica di Uzupis, a Vilnius, in Lituania.
Un quartiere nel
cuore della capitale lituana che ha alle spalle una storia di sofferenza, prima
e di degrado, dopo, ma che i cittadini hanno saputo trasformare in una vera e
propria isola felice conosciuta in tutto il mondo.
Da sempre abitato
da ebrei, fu abbandonato durante il triste capitolo dell’olocausto per le
motivazioni che, purtroppo, noi tutti conosciamo. Durante la dominazione
sovietica il quartiere di Uzupis fu punto di riferimento per senzatetto,
vagabondi e prostitute, insomma per coloro da sempre considerati al margine
della società. Il quartiere diventò dunque una delle aree più degradate di
Vilnius con i suoi edifici fatiscenti che occultavano problemi di povertà,
degrado e criminalità.
Negli anni 90 però
successe qualcosa. Grazie ai prezzi bassi delle case e alle atmosfere malinconiche
da bohémien, poco a poco gli artisti e gli intellettuali iniziarono a
oltrepassare i 7 ponti che separano il quartiere dalla città vecchia per
insediarsi in quel sobborgo trasformandolo poco a poco in una piccola Montmatre
dove, ora, hanno residenza, oltre ai 7000 abitanti, un migliaio di artisti tra pittori,
scultori, scrittori, musicisti, poeti, registi, fotografi, intellettuali e
studenti della locale accademia d’arte.
Il Primo aprile
del 1997 il goliardico poeta, musicista e regista Romas Lilekis, supportato dai
residenti, dichiarò la fondazione della Repubblica indipendente di Uzupis,
dotata di una costituzione propria, di un Presidente, di un piccolo
esercito, di una bandiera in quattro diversi colori, come quattro sono le
stagioni, di un inno e di un simbolo: L’Angelo, opera dell’artista Zeonas
Steinys, che simboleggia la rinascita del quartiere e della libertà artistica.
Užupis è anche detta la Repubblica degli Angeli.
Da quel giorno,
questa piccola Repubblica ha fatto davvero tantissima strada ed è diventata un luogo
idilliaco e propositivo dove chiunque può permettersi di togliere dal cassetto
i propri sogni creativi per trasformarli in realtà perché, nella Repubblica di
Uzupis, quel che conta di più è la possibilità di sviluppare le proprie idee e
i propri progetti artistici tant’é che lo slogan rivoluzionario e ufficiale è
tuttora quello in voga nel ‘68: FANTASIA AL POTERE.
Nonostante la
Repubblica di Uzupis sia diventata un’attrazione turistica molto visitata,
lo spirito originario dei fondatori è ancora vivo e palpabile ed
è ben descritto nella costituzione di Uzupis, vero e proprio
inno all’anticonformismo, alla libertà, alla pace e all’amore.
I 41 punti della
Costituzione sono incisi su alcuni pannelli che si trovano sul muro di una
delle vie principali del quartiere. Ogni qualvolta si celebra la cerimonia di
investitura di un nuovo Ambasciatore di Uzupis nel mondo, si aggiunge un
pannello con la costituzione nella lingua del nuovo stato amico. La Repubblica
è stata visitata in modo ufficiale da varie autorità internazionali tra cui,
per la seconda volta nel giro di una decina di anni, da Sua Santità il
Dalai Lama che ne è cittadino onorario. Ormai nel mondo ci sono più di 200
Ambasciatori di Uzupis e oltre una decina di Ambasciatori di Nazioni
europee hanno avuto la fortuna di presenziare agli eventi culturali promossi
della piccola Repubblica.
Grazia Cominato
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