Laboratorio sulla carta

domenica 1 giugno 2014

Ricordi di un'eterna aspirante giornalista - Parte prima


Ricordo una casa che era antica già quando ero io ragazzina, una casa piena di fascino quasi nascosta tra gli alberi di un rigoglioso giardino. Una delle tante villette che parlano da sempre di una ormai remota epoca di benessere e che hanno reso e rendono tuttora Saronno preziosa e misteriosa. Ci passavo molto spesso davanti e ne ero attratta, l’ho rivista poco tempo fa e, ferma davanti alle grate del cancello, ho chiuso gli occhi e mi sono fatta trasportare dai ricordi.
Fine anni ’80 inizio anni ’90. Sempre alla travagliata ricerca di una mia identità, che se avessi saputo fin da allora che, tanto, alla veneranda età di 54 anni mi sarei ritrovata sempre allo stesso punto, non mi sarei dannata per cercarla
Oltre ad avere la passione per il teatro e per il canto, avevo velleità da giornalista e mi piaceva, come mi piace tuttora, scrivere. Avevo già alle spalle delle collaborazioni con giornali di zona, avevo creato il primo fanzine nazionale dedicato a un gruppo musicale e, grazie a questa esperienza, vantavo anche la collaborazione con una testata musicale di Roma all’epoca piuttosto nota.
Un giorno mi capitò di sfogliare una nuova testata cittadina: SPORTISSIMO.
Nonostante il nome, c’erano anche delle rubriche dedicate ad argomenti diversi dallo sport, fu così che decisi di contattare la redazione per sapere se erano interessati a pubblicare qualche cosa sulla neo-nata compagnia teatrale di cui facevo parte la “Burro Fuso”. Una dolce, ma decisa voce mi rispose di sì e così fissammo l’appuntamento per un’intervista. Non ricordo se fu un mattino o un pomeriggio, ricordo solo il flash pazzesco che ebbi quando mi trovai davanti al luogo dove si trovava la redazione.
Era la casa che tanto avrei voluto visitare… la casa antica già quando ero ragazzina… la casa piena di fascino quasi nascosta tra gli alberi… era proprio quella casa lì
Un’emozione pazzesca varcare la soglia, lì dentro mi sembrava di violare chissà quale tesoro
Una volta salita le classiche scale con il parapetto di ferro battuto stile liberty e la parete impreziosita dallo stucco veneziano, diedi un volto alla voce dolce ma decisa, era quella di Rossella Calvi. Fu un bellissimo incontro sia a livello umano che professionale. Credo fosse durato parecchie ore e, a parte l’intervista, non so di cosa parlammo e cosa sia successo, ricordo solo di essere uscita da quella casa con la proposta di collaborare con SPORTISSIMO. Iniziò così la mia nuova avventura da aspirante giornalista.
Grazia Cominato

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