Laboratorio sulla carta

lunedì 30 giugno 2014

Intervista a Zia Amaranta


A cura di Grazia Cominato

Un ben ritrovati a tutti i lettori.

Oggi faremo due chiacchiere con una Zia un po’ speciale.

Buongiorno ZIA AMARANTA:…. ZIA AMARANTA:…. Scusa ti sto intervistando che fai?

ZIA AMARANTA: Sì sì ho finito… oh, che emozione mi sta salendo, è la prima intervista che sto facendo…

GRAZIA: Sì, va bene ma è un’intervista scritta non c’è bisogno di metterti il rossetto!  

ZIA AMARANTA: Oh, che peccato… il nuovo cappello per l’occasione avevo inaugurato! Ma non importa dai, dimmi solo da dove devo cominciare, son prontissima a parlare.

GRAZIA: Molto bene… allora raccontaci qualcosa di te.

ZIA AMARANTA:
 
Vengo da Fatazia, son la ZIA AMARANTA

Che te la racconta e te la canta.

Grandi e piccini io rallegrerò con le storie che racconterò.

Le mie canzoni compagnia ti faran tu ascoltale e più allegro sarai.

Mary Poppins è una mia cugina, beviam caffè quasi ogni mattina,

Cenerentola poi devo chiamare, se dello shopping mi va di fare,

Tata Matilda corre invece da me, se l’aria è strana e non capisco il perché,

Biancaneve viene a fare il bucato qua, perché lei la lavatrice non ha…

GRAZIA: Zia scusa ma dovresti rispondere parlando… non cantando… ma Zia tu canti sempre?

ZIA AMARANTA: No…sempre no, mi piace però cantare perché così i malumori riesco a scacciare! Eppoi ai miei bambini piace quando canto perché per magia si placa ogni pianto!

GRAZIA: E parli anche sempre in rima…

ZIA AMARANTA: Ah sì…mi piace molto inventare qualche filastrocca, pazienza se qualcuna può sembrare sciocca. Capisco che possa sembrare poco normale, in effetti, è un modo di parlare un po’ informale…

GRAZIA: E dei tuoi racconti invece che mi dici? 

ZIA AMARANTA: I miei son musical racconti che hanno canzoni e un po’ di magia. Sai com’è… per stimolare la fantasia.

GRAZIA: Chissà quanti bambini hai conosciuto Zia! 

ZIA AMARANTA: Eh sì, ne ho incontrati tanti anche durante il corso CAPITAN UNCINETTO. Tutti i bimbi che hanno partecipato ora san fare un lavoro a catenella perfetto. Faccio anche la Tata sai? La ZIA AMARANTA, in borghese, tata affidabile e cortese.

GRAZIA: Ma a far la tata vai vestita così? 

ZIA AMARANTA: No… questo lo devo proprio dire, nei panni della tata in modo più comodo mi devo vestire… sai cosa c’è, che quando faccio la tata assomiglio tutta a te! GRAZIA: Ma guarda un po’, a dichiarare la verità non mi stupisco. Ma c’è una cosa che non capisco, perché di botto il tuo modo di parlare sto prendendo … proprio ora che questa chiacchiera sta finendo.

ZIA AMARANTA: Ma è ovvio GRAZIA: perche io sono te e tu sei me e un vero confine tra noi due non c’è. Tutti quanti hanno una doppia personalità, ma non tutti se la sentono di esprimerla in libertà. E’ proprio un peccato questa limitazione, perché qualcosa da dire ognuno ce l’ha, senza eccezione.

GRAZIA: E’ vero ZIA AMARANTA, infatti, di una cosa sono molto sicura che esprimere se stessi non deve far paura, se noi siamo noi fino in fondo c’è più serenità e tutto quanto intorno ne gioverà.

 ZIA AMARANTA: Uh GRAZIA, un po’ pesante stai diventando, non vedi che ormai chi ci legge si sta annoiando? Solo un’ultima cosa va proprio detta, che io e te facciamo una squadra perfetta! 

 


 

 

domenica 29 giugno 2014

Fogliolina con tenere coccinelle


Ho realizzato questo biglietto a forma di foglia con tante coccinelle in onore della coccinella che mi ha accompagnato fino a casa il giorno in cui ho visto un appartamentino molto speciale. Ho avuto la sensazione che fosse un segno e perchè no, un bacio da parte della dea bendata. Si vedrà...Vi terrò informati!

giovedì 26 giugno 2014

Il "cantiere" per la grande coperta Old America è stato aperto!

Grazie all'amica Fulvia ho iniziato a lavorare per la mia grande coperta Old America.
Che soddisfazione! Forse quest'autunno sarà pronta!!!

mercoledì 25 giugno 2014

domenica 22 giugno 2014

Novità: le filastrocche dell'amica Maurizia faranno compagnia ai miei biglietti!

 
E’ con piacere che vi comunico che da domani le dolcissime filastrocche di Maurizia Zucchetti faranno compagnia ai miei biglietti esposti presso il Temporary Shop.
Anche una sezione del mio sito le ospiterà: grazie Maurizia!!!! J
Eccone un assaggio:
LA FATINA
Nel giardino di Mondofatato
tra mille fiori colorati
ogni mattina
vola una gentile fatina:
il suo nome è Principessina.
Nel giardino incantato
Principessina coltiva un fiore
il più bello del creato.
Profuma di coccole ed è rosso d’amore
è il fiore che col cuore viene donato
ad ogni bimbo nel giorno di quando era nato.
Oggi Principessina lo porta perché
la tua nonna lo dedica a te!
 
LA MIA BAMBINA
C’è un posto incantato
profuma di coccole
e sa di gelato.
Se chiudi gli occhi lo puoi immaginare.
È morbido e caldo e ti sa consolare.
Ti ninna, ti scalda, ti sa raccontare.
E’ un posto incantato
tutto per te
l’abbraccio di nonna
il più dolce che c’è!
 
MA CHI E’ LA MIA BELLA BAMBINA?
Rosa è il vestito
bianca è la scarpina
ma chi è la bella bambina?
E’ il mio tesoro
il mio cucciolo d’oro.
Saltella contenta, sempre gioisce
dona abbracci e sorrisi felici.
E’ la mia stellina
la mia piccolina
che stringo al mio cuore
con tantissimo amore!


lunedì 16 giugno 2014

La Repubblica di Uzupis - La Repubblica degli Angeli. Utopia o realtà - Parte seconda


Anche Saronno ha il suo ambasciatore: Gian Paolo Terrone che è stato investito della carica nel 2011 e che, dopo aver scoperto la Repubblica di Uzupis per caso, l’ha fatta conoscere anche ai suoi concittadini italiani ed ha fatto sì che, nel Giugno scorso, la comunità saronnese, grazie ad una formale lettera d'intenti a firma del Primo cittadino Dott. Luciano Porro, allacciasse un rapporto per favorire scambi culturali ed artistici tra le due comunità: quella saronnese e quella che vive “al di là del fiume” in quel di Vilnius, Lituania.

Costituzione della Repubblica di Uzupis

                              
1.    Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere

2.    Tutti hanno il diritto all'acqua calda, al riscaldamento d'inverno e a un tetto

3.    Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo

4.    Tutti hanno il diritto di fare errori

5.    Tutti hanno il diritto di essere unici

6.    Tutti hanno il diritto di amare

7.    Tutti hanno il diritto di non essere amati

8.    Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti

9.    Tutti hanno il diritto di oziare

10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui

11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore

12. Il cane ha diritto di essere un cane

13. Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità

14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri

15. Tutti hanno il diritto di avere dei dubbi, ma non è obbligatorio

16. Tutti hanno il diritto di essere felici

17. Tutti hanno il diritto di essere infelici

18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio

19. Tutti hanno il diritto di avere fede

20. Nessuno ha il diritto di usare violenza

21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza

22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l'eternità

23. Tutti hanno il diritto di comprendere

24. Tutti hanno il diritto di non capire

25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità

26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno

27. Tutti devono ricordare il proprio nome

28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono

29. Nessuno può dividere ciò che non possiede

30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti

31. Tutti possono essere indipendenti

32. Tutti sono responsabili della propria libertà

33. Tutti devono poter piangere

34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi

35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo

36. Tutti hanno il diritto all'individualità

37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti

38. Tutti hanno il diritto di non avere paura

39. Non deludere

40. Non combattere

41. Non cedere

 

domenica 15 giugno 2014

La Repubblica di Uzupis - La Repubblica degli Angeli. Utopia o realtà? - Parte prima


Repubblica di che? Repubblica di Uzupis, a Vilnius, in Lituania.

Un quartiere nel cuore della capitale lituana che ha alle spalle una storia di sofferenza, prima e di degrado, dopo, ma che i cittadini hanno saputo trasformare in una vera e propria isola felice conosciuta in tutto il mondo.

Da sempre abitato da ebrei, fu abbandonato durante il triste capitolo dell’olocausto per le motivazioni che, purtroppo, noi tutti conosciamo. Durante la dominazione sovietica il quartiere di Uzupis fu punto di riferimento per senzatetto, vagabondi e prostitute, insomma per coloro da sempre considerati al margine della società. Il quartiere diventò dunque una delle aree più degradate di Vilnius con i suoi edifici fatiscenti che occultavano problemi di povertà, degrado e criminalità.

Negli anni 90 però successe qualcosa. Grazie ai prezzi bassi delle case e alle atmosfere malinconiche da bohémien, poco a poco gli artisti e gli intellettuali iniziarono a oltrepassare i 7 ponti che separano il quartiere dalla città vecchia per insediarsi in quel sobborgo trasformandolo poco a poco in una piccola Montmatre dove, ora, hanno residenza, oltre ai 7000 abitanti, un migliaio di artisti tra pittori, scultori, scrittori, musicisti, poeti, registi, fotografi, intellettuali e studenti della locale accademia d’arte.

Il Primo aprile del 1997 il goliardico poeta, musicista e regista Romas Lilekis, supportato dai residenti, dichiarò la fondazione della Repubblica indipendente di Uzupis, dotata di una costituzione propria, di un Presidente, di un piccolo esercito, di una bandiera in quattro diversi colori, come quattro sono le stagioni, di un inno e di un simbolo: L’Angelo, opera dell’artista Zeonas Steinys, che simboleggia la rinascita del quartiere e della libertà artistica. Užupis è anche detta la Repubblica degli Angeli.

Da quel giorno, questa piccola Repubblica ha fatto davvero tantissima strada ed è diventata un luogo idilliaco e propositivo dove chiunque può permettersi di togliere dal cassetto i propri sogni creativi per trasformarli in realtà perché, nella Repubblica di Uzupis, quel che conta di più è la possibilità di sviluppare le proprie idee e i propri progetti artistici tant’é che lo slogan rivoluzionario e ufficiale è tuttora quello in voga nel ‘68:  FANTASIA AL POTERE.

Nonostante la Repubblica di Uzupis sia diventata un’attrazione turistica molto visitata, lo spirito originario dei fondatori è ancora vivo e palpabile ed è ben descritto nella costituzione di Uzupis, vero e proprio inno all’anticonformismo, alla libertà, alla pace e all’amore.

I 41 punti della Costituzione sono incisi su alcuni pannelli che si trovano sul muro di una delle vie principali del quartiere. Ogni qualvolta si celebra la cerimonia di investitura di un nuovo Ambasciatore di Uzupis nel mondo, si aggiunge un pannello con la costituzione nella lingua del nuovo stato amico. La Repubblica è stata visitata in modo ufficiale da varie autorità internazionali tra cui, per la seconda volta nel giro di una decina di anni, da Sua Santità il Dalai Lama che ne è cittadino onorario. Ormai nel mondo ci sono più di 200 Ambasciatori di Uzupis e oltre una decina di Ambasciatori di Nazioni europee hanno avuto la fortuna di presenziare agli eventi culturali promossi della piccola Repubblica.
 
Grazia Cominato

giovedì 12 giugno 2014

Io faccio MailArt, e tu?


Era un po’ che sentivo parlare della Mail Art e, come succede a tutti, inizialmente ho fatto l’errore di pensare che fosse un simpatico e sterile gioco collettivo, ma mi è bastato approfondire il discorso e navigare un po’ in rete per scoprire che la MailArt o Arte Postale è uno dei più longevi movimenti artistici della storia che coinvolge persone comuni e artisti di tutto il mondo.
La MailArt nasce nel 1962 su un’idea di Ray Johnson influenzato a sua volta dalle avanguardie del primo novecento tipo il futurismo e il dadaismo da cui nascerà il movimento Fluxus.
E’ una forma d’Arte che consiste nell'inviare tramite servizio postale a uno o a più destinatari cartoline, buste, e simili, rielaborate artisticamente,  l’invio è finalizzato a generare una reazione del destinatario che a sua volta risponderà con una sua opera artistica. Si può considerare l’arte postale un vero e proprio dono e, come tale, la opere vengono raccolte, scambiate, collezionate, ma mai usate a fini di lucro.
Con la MailArt si entra a far parte di uno straordinario circuito dove ci si relaziona in modo autenticamente libero con il piacere di praticare un’arte scevra da schemi e stilemi in cui non esiste subordinazione alla critica e ai mercanti.
Si può fare MailArt per puro gusto ludico oppure si può aderire a progetti internazionali a tema. E’ un po’ come esprimere il proprio parere in modo alternativo.
Tanti artisti e poeti usano la MailArt come scambio di idee e di esperienze artistiche o come metodo di divulgazione delle loro opere, è un modo per far sentire la loro voce in un mondo di differenze e di indifferenza.
Dopo il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole di Saronno che hanno fatto MailArt con coetanei di altre nazioni e dopo l’esposizione dello scorso 12 aprile delle buste oggetto dello scambio, al MILS – Museo delle Industrie di Saronno durante un grande e coinvolgente evento d’arte, musica e poesia, si è dato il via al 1° scambio tra concittadini di MailArt che culminerà con una esposizione nei giorni 26-27-28-29 giugno 2014 presso il negozio OpenSpace sas - via San Cristoforo, 32 a Saronno.
Chiunque è invitato a visitare la mostra, chissà mai che tutti coloro abbiano una predisposizione a relazionarsi con altre persone decidano a diventare Mail Artisti e divulghino questo movimento artistico magari patrocinando eventi simili anche nelle loro città!
Grazia Cominato

PS
La foto rappresenta la bellissima MailArt che Grazia mi ha inviato (Mandalart)

sabato 7 giugno 2014

Talvolta è utile ricordare questo pensiero! Valorizzare e sostenere "il fatto a mano"
è un compito per ognuno di noi.

(L'immagine l'ho presa in prestito dalla pagina di FB "Tutto Pepe Crochet")

martedì 3 giugno 2014

lunedì 2 giugno 2014

Ricordi di un'eterna aspirante giornalista - Parte seconda


Non amando particolarmente lo sport il direttore della rivista mi concesse di scrivere prevalentemente d’altro, infatti mi si affacciano alla memoria le interviste fatte ad artisti passati a suonare in zona. I Pooh, i New Trolls, Ron… articoli su emergenti gruppi teatrali e musicali e qualche pezzo ironico tra i quali ricordo, con particolare simpatia, uno dove asserivo di aver arredato un’originale casa con i materiali trovati nelle discariche abusive sul bordo delle strade di Origgio.
Non c’era internet, tutto era cartaceo… ore e ore a sbobinare i nastri delle interviste battendo il tutto con la mia fedele macchina elettrica che aveva persino il nastro per poter cancellare qualche parola o qualche riga. Credo di aver consumato molti più nastri per cancellare che nastri inchiostrati. Una volta finito lo sbobinamento iniziavo a redigere l’articolo stando ben attenta a non superare le cartelle assegnate. Cosa difficilissima per una come me che solo molto più avanti negli anni ha scoperto il dono della sintesi. Non esistevano né le macchine fotografiche digitali né i selfie e tantomeno photoshop, quindi la maggior parte delle foto erano tutt’altro che perfette e spesso si preferiva evitarne la pubblicazione.
Non esistevano i cellulari e le mail, al massimo ci si poteva affidare ai fax, ma per parlarsi ci si vedeva di persona o ci si dava degli appuntamenti telefonici. Non c’erano videoconferenze con skype, ma si facevano interminabili riunioni a chiusura di giornale. Non è mai successo che non fosse pubblicato qualche articolo. Esistevano dei veri rapporti umani, nessuno di noi era solo una foto o un nome con cui confrontarsi sul faccialibro.
Ovviamente non è sempre vero che “si stava meglio quando si stava peggio” eppure credo che SPORTISSIMO fosse un’oasi felice per tutti quanti, è stato un periodo di grande creatività ed entusiasmo per tutti i collaboratori.
Poi una nuvola nera ci avvolse. Il direttore decise di lasciarci. Fu una disgrazia che ci travolse inaspettatamente, da quel momento è come se si fosse rotto il filo che ci aveva unito in quei mesi di attività. Cambiò qualcosa. Si ruppe il giocattolo. SPORTISSIMO per varie motivazioni non continuò e ognuno di noi andò per la sua strada.
Ma le strade per fortuna succede che si incrocino di nuovo e dopo 23 anni, grazie a Facebook ho ritrovato Rossella Calvi che mi ha proposto di aprire la preziosa scatola di ricordi che si chiama SPORTISSIMO e vedere cosa c’è dentro. Complice il mio fortuito passaggio davanti alla casa misteriosa di qualche giorno fa e l’incontro, sempre grazie a Facebook, con Massimiliano Boetti, un altro sensibile e dotato componente della redazione, ho come l’impressione di essere salita sulla macchina del tempo e di essere tornata indietro a quel periodo, ma la sensazione è strana e molto forte. Come se quelle ceneri stiano ardendo nel profondo e sia pronta a rinascere una Fenice. Credo che qualche cosa di bello stia per succedere, se così fosse, mi aspettano tempi di rinnovato entusiasmo e lavoro e con loro ritorna la mia mai sopita velleità da giornalista!
Grazia Cominato
 
ph copertina Sportissimo n°0 Maggio 1988

domenica 1 giugno 2014

Ricordi di un'eterna aspirante giornalista - Parte prima


Ricordo una casa che era antica già quando ero io ragazzina, una casa piena di fascino quasi nascosta tra gli alberi di un rigoglioso giardino. Una delle tante villette che parlano da sempre di una ormai remota epoca di benessere e che hanno reso e rendono tuttora Saronno preziosa e misteriosa. Ci passavo molto spesso davanti e ne ero attratta, l’ho rivista poco tempo fa e, ferma davanti alle grate del cancello, ho chiuso gli occhi e mi sono fatta trasportare dai ricordi.
Fine anni ’80 inizio anni ’90. Sempre alla travagliata ricerca di una mia identità, che se avessi saputo fin da allora che, tanto, alla veneranda età di 54 anni mi sarei ritrovata sempre allo stesso punto, non mi sarei dannata per cercarla
Oltre ad avere la passione per il teatro e per il canto, avevo velleità da giornalista e mi piaceva, come mi piace tuttora, scrivere. Avevo già alle spalle delle collaborazioni con giornali di zona, avevo creato il primo fanzine nazionale dedicato a un gruppo musicale e, grazie a questa esperienza, vantavo anche la collaborazione con una testata musicale di Roma all’epoca piuttosto nota.
Un giorno mi capitò di sfogliare una nuova testata cittadina: SPORTISSIMO.
Nonostante il nome, c’erano anche delle rubriche dedicate ad argomenti diversi dallo sport, fu così che decisi di contattare la redazione per sapere se erano interessati a pubblicare qualche cosa sulla neo-nata compagnia teatrale di cui facevo parte la “Burro Fuso”. Una dolce, ma decisa voce mi rispose di sì e così fissammo l’appuntamento per un’intervista. Non ricordo se fu un mattino o un pomeriggio, ricordo solo il flash pazzesco che ebbi quando mi trovai davanti al luogo dove si trovava la redazione.
Era la casa che tanto avrei voluto visitare… la casa antica già quando ero ragazzina… la casa piena di fascino quasi nascosta tra gli alberi… era proprio quella casa lì
Un’emozione pazzesca varcare la soglia, lì dentro mi sembrava di violare chissà quale tesoro
Una volta salita le classiche scale con il parapetto di ferro battuto stile liberty e la parete impreziosita dallo stucco veneziano, diedi un volto alla voce dolce ma decisa, era quella di Rossella Calvi. Fu un bellissimo incontro sia a livello umano che professionale. Credo fosse durato parecchie ore e, a parte l’intervista, non so di cosa parlammo e cosa sia successo, ricordo solo di essere uscita da quella casa con la proposta di collaborare con SPORTISSIMO. Iniziò così la mia nuova avventura da aspirante giornalista.
Grazia Cominato